L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la fotografia compresa quella di matrimonio, è un grande traguardo facciamo però qualche considerazione
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la fotografia di matrimonio come ogni settore che si occupa di immagine, comunicazione e non solo, è senza dubbio un grande traguardo nell’ambito del workflow e del business ma non è mai male fare qualche considerazione sui pro e contro delle nuove tecnologie. PREMESSA, Mentre sto scrivendo questo articolo sto testando Imagen, un software AI che sta spopolando tra i fotografi di matrimonio e che promette di far risparmiare ore e ore di lavoro, vi farò sapere a fine articolo come si è comportato. Vi invito quindi a leggere tutto il post e a commentare esprimendo una vostra riflessione su questo argomento ormai sempre più attuale.
Considerazione #1 – AI e flusso di lavoro
Come citato nell’introduzione di questo blog post, mentre scrivo, sul mio PC sta girando in background Imagen, un software con intelligenza artificiale dedicato ai fotografi che sta avendo un grande successo soprattutto tra i matrimonialisti. Tra le varie funzioni di questo software vi è quella del processo di apprendimento che secondo me è una punta di diamante, infatti, facendo un upload di almeno 3000 foto editate direttamente da cataloghi Lightroom, l’AI di Imagen apprende il metodo di lavoro del fotografo e lo riproduce creando un profilo di editing personalizzato. Questo permette di risparmiare ore di lavoro in post-produzione e per i fotografi di matrimonio ovviamente sembra quasi una manna dal cielo.
Considerazione #2 – AI e business
Ore di lavoro risparmiate in post-produzione equivalgono ad ore investite in altri ambiti del proprio business, per esempio alla creazione di contenuti per la promozione, alla gestione clienti, allo studio più approfondito della propria materia ecc.. Questo ovviamente nella pura teoria, la domanda che mi faccio ogni volta che vedo una campagna pubblicitaria sulle varie intelligenze artificiali è la seguente: “potrà mai un agglomerato di algoritmi sostituire completamente o quasi il lavoro e, in questo caso, l’intelletto umano?”
Nello slide seguente potete vedere prima un’immagine editata da AI e subito dopo la stessa immagine revisionata da me[unitegallery imagengallery]
Considerazione #3 – AI e utilizzo “etico”
A questa domanda mi travolge una valanga di ipotesi, qualcuna di queste basate sul breve periodo, altre più lungimiranti e tutte con un denominatore comune: l’etica, ovvero il modo e l’approccio che avremo nei confronti di queste nuove tecnologie, sia come professionisti che come esseri umani in generale. Lo so, questo è un discorso che in molti considererebbero bigotto e “bacchettone” (ricordo che nel frattempo sto sempre testando Imagen AI per parlare di un qualcosa non per sentito dire) ma il mio istinto creativo, quello che mi rende capace di realizzare ciò che immagino, mi porta inevitabilmente a fare determinate riflessioni.
Su questo punto infatti vorrei spendere due parole in più, in primo luogo una riflessione come fotografo professionista, i vantaggi di avere un aiuto così importante per il proprio flusso lavorativo e business sono indiscutibili e ne ho già parlato nei paragrafi precedenti, ma questo potrebbe in futuro influire negativamente sulle mie “doti creative”?
Sempre come fotografo mi chiedo se queste tecnologie, con la loro evoluzione, saranno una “Spada di Damocle” per questa professione ed infine una considerazione molto più ampia, diventando le varie AI un prodotto mainstream (e ormai già lo sono), quanto impoverirà tutto questo la nostra capacità di esprimerci, il nostro lessico e soprattutto i nostri rapporti umani nel futuro?
Io a tutte queste domande mi sono dato una sola risposta: DIPENDE! Dipende dal tipo di utilizzo che decideremo di farne, ognuno di noi, professionisti e non, dipende se saremo in grado di avere un approccio “etico” a riguardo o meno, dipende se sapremo utilizzare queste tecnologie senza diventarne schiavi e farci invece utilizzare, dipende se conserveremo la nostra umanità o la baratteremo per un concentrato di algoritmi. Non mi esprimo in merito ma so che per saper prendere la migliore decisione per il futuro, bisogna guardare al passato e non ripetere gli errori già commessi per non lasciare un deserto a chi verrà dopo di noi, insomma, l’abuso di qualsiasi cosa non ha mai portato a nulla di buono, l’utilizzo accompagnato da buon senso ed etica invece si.
Pensiamo allo smartphone, un oggetto che fino ad un paio di decenni fa non esisteva e non era assolutamente necessario, la sua comparsa sul mercato la ricordo bene, tutti ne volevano uno e pochi potevano permetterselo, fino a quando non è diventato un prodotto “indispensabile” e alla portata di tutti tanto che oggi sembra quasi impossibile vivere senza. La domanda sorge abbastanza spontanea, come ha influito questo utilizzo spasmodico sulla nostra umanità e sul modo in cui ci relazioniamo come società? Io direi in maniera radicale, ma la colpa è dell’oggetto in se o del tipo di utilizzo che abbiamo deciso di farne?
Le mie considerazioni in merito all’intelligenza artificiale sono quindi non verso il prodotto, ma piuttosto sul nostro approccio e riguardo a questo ho fatto un esperimento, provate a farlo anche voi. Scrivete su ChatGPT la seguente richiesta (o qualcosa di simile): “quanto influirà in maniera negativa l’intelligenza artificiale sulla razza umana?”, leggete la risposta che openAI genera e ditemi se non dice le stesse cose che ho scritto in questo articolo.
Anche in questo caso le differenze tra AI e occhio umano sono evidenti, come la scelta di un BN piuttosto del colore[unitegallery imagengallery2]
Conclusione – Il mio test personale
Ho completato il mio test con Imagen proprio oggi! Ritornando a quanto scritto ad inizio articolo, ho testato questo software per editare uno dei nostri servizi, ecco la mia esperienza. Innanzi tutto ho caricato su Imagen circa 4000 foto in formato RAW da precedenti cataloghi di Lightroom in modo da fornire al processo di apprendimento il materiale migliore. La cosa sorprendente è la velocità con cui replica il proprio metodo di lavoro, sceglie la color correction facendo una media di ciò che ha appreso ed ha un margine di errore davvero minimo su esposizione e bilanciamento del bianco. Replica l’applicazione maschere in maniera non troppo soddisfacente ma questa utility è ancora in fase BETA, come il crop e il raddrizzamento dell’immagine. Tutto sommato è un ottimo strumento, quello che sarebbe interessante capire è come si evolve caricando altri cataloghi finiti ma secondo la mia opinione ha un ottimo sistema di apprendimento. Si risparmia veramente il 96% del tempo come pubblicizzato dai vari testimonials? Ni…io sono molto scrupoloso con la post-produzione quindi ho riguardato foto per foto e su almeno l’80% del lavoro svolto da Imagen ho dovuto fare qualche modifica seppur piccola. Oltre che scrupoloso però sono anche molto curioso, altra caratteristica peculiare di uno spirito creativo e spesso una fortuna e sfortuna allo stesso tempo, quindi voglio assolutamente vedere come si comporta l’algoritmo di apprendimento di questo software. Credo proprio che farò questo investimento almeno per il primo anno e poi chissà, l’importante è non diventarne dipendente ma saper gestire questo strumento con etica e coscienza.
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